Fridays for future nel segno di Greta (27-9-2019)

Osservando l’immagine qui sotto, quale pensi possa essere il collegamento con la manifestazione “Fridays for future” nel segno di Greta del 27-9-2019?

Probabilmente avrai pensato alla necessità che ognuno, nel proprio piccolo, dia un contributo personale per il salvataggio del pianeta, prestando attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti a casa, a scuola, per strada, ovunque ci si trovi.
Certo, si tratta di un dovere a cui nessuno dovrebbe oramai sottrarsi, così come per il risparmio energetico e di acqua e per la riduzione degli sprechi di risorse critiche in generale: l’obiezione scontata di quanti ribattono che il piccolo contributo del singolo non potrà mai risolvere i grandi problemi dell’umanità è solo un alibi inaccettabile per il proprio disimpegno. Ad esempio, basti pensare come nell’e-commerce, o comunque attraverso Internet(crowdfunding), con somme singole irrisorie(centesimi o anche meno) si possano accumulare anche piccole fortune grazie all’entità del target potenziale cui ci si rivolge. Ancor più, si tratta di un investimento a lungo termine sul piano educativo-culturale a favore delle generazioni nuove e future, tanto più rapido quanto i nuovi atteggiamenti riescono ad estendersi all’interno di famiglie, luoghi di lavoro e via discorrendo. Si pensi anche al come l’ambiente in cui ci muoviamo sia in grado di condizionare il nostro comportamento, portando ad esempio ad abbandonare rifiuti sul suolo pubblico se siamo circondati dalla sporcizia, ma a non farlo se la strada che stiamo percorrendo è pulita. Allo stesso modo, trovo sempre più frequente il comportamento corretto di automobilisti che si fermano per far attraversare i pedoni sulle strisce pedonali, ipotizzerei anche per la grande facilità di spostamento che ha reso le ultime generazioni “cittadini del mondo”, venendo spesso a contatto con usi e costumi di realtà più avanzate sul piano civico, nazionali e non.

Tornando all’interrogativo sull’immagine di apertura, sono sicuro rimarrai a bocca aperta nello scoprire di qui il contenitore di raccolta indifferenziata da cui ho provveduto in prima persona ad estrarre quei rifiuti pochi giorni addietro…
Si, proprio così, un pc utilizzato quotidianamente ed adattato a cestino indifferenziato! Premetto naturalmente che non sarei stato a perdere tempo per scrivere questa lettera aperta ai giovani se si fosse trattato di episodio occasionale: da 3 decenni insegno nella scuola secondaria superiore e posso assicurare che non lo è affatto! Certo, stiamo parlando per fortuna di una minoranza degli studenti (e di computer porta-rifiuti…), ma proprio per questo è importante che siano i loro stessi coetanei più maturi (almeno sotto il profilo comportamentale e di rispetto delle regole) a tentare di responsabilizzarli, nell’interesse loro e di tutti!
Oltre un milione di persone pare abbiano partecipato ai cortei per il clima, invadendo piazze e strade in molte città italiane per il terzo global strike, seguendo l’onda del movimento ispirato da Greta Thunberg.

Agire per salvare il pianeta, passando dagli annunci ai fatti“, questa la richiesta più che lecita del movimento internazionale. Ma è ipotizzabile che si possa contribuire alla causa di salvare il pianeta se non si riesce neanche a salvaguardare la postazione (non privata) di lavoro?Il pianeta non è degli adulti, che lo hanno ricevuto in prestito dalle generazioni precedenti e dovranno lasciarlo in prestito a quelle future“, questo è uno degli slogan più ripetuti negli ultimi tempi: nulla di più vero, tanto più qui da noi, in Italia, dove già lasciamo in eredità da decenni il debito pubblico (dopo averlo persino incrementato), altra spada di Damocle sulle generazioni di giovani presenti e future! A chi può far piacere, occupando una postazione di lavoro, trovarla ricoperta di fazzoletti, tovaglioli, incarti di merendine, bottigliette di plastica e quant’altro, persino tastiere unte da chi consuma patatine o altre vivande, in barba ai regolamenti che puntualmente lo vietano? “Ma i controllori che fanno?”, si potrebbe obiettare. Premesso che controllare 20-30 studenti non è per nulla facile, visto che contemporaneamente si è impegnati su diversi fronti (a maggior ragione se schermati da computer e monitor), qui non è certi questo il punto!
C’è da scommettere infatti che molti dei giovani atti a questo tipo di comportamento (e probabilmente non solo a scuola…) siano tra quelli che il 27 settembre scorso hanno manifestato per il salvataggio del pianeta nel “Fridays for future” nel segno di Greta, ritenendo di poter demandare solo ad altri una missione che li vede invece tra i portatori d’interesse primari! In ogni caso, anche se dovessi sbagliarmi, è a loro, in primo luogo, che con questa lettera aperta vorrei rivolgermi, nella speranza che possa costituire un momento di riflessione e di successivo ripensamento del proprio modo di agire in ogni ambiente, pubblico e privato. Solo così potranno essi stessi entrare a pieno titolo a far parte di questo importante movimento che si spera possa innescare al più presto l’auspicata inversione di tendenza. In secondo luogo mi rivolgo ai tanti giovani che, pur rispettando in prima persona le regole del vivere civile e dell’impegno, subiscono troppo spesso le conseguenze dell’agire dei primi, sia sotto il profilo della convivenza che sul piano puramente didattico: a loro chiederei di farsi carico, facendo fronte comune e sfruttando il rapporto privilegiato derivante da coetaneità e spirito di corpo, di un’azione di responsabilizzazione nei confronti degli altri.

Pubblicato da Nicola Armenise

professione Informatica dal 1984 (Lecce); PhD in eLearning (dipartimento di Informatica dell'Università di Bari; Corso di perfezionamento In Didattica con le nuove tecnologie (Politecnico di Milano); Microsoft Innovative Educator Expert (MIEE) dal 2012. Interessi principali: chitarra fingerpicking, scacchi(2a categoria nazionale), fotografia